Orta san giulio

ORTA, UN SOGNO …..INDIMENTICABILE

Andare, o meglio scendere a Orta, è un tuffo nel passato, una passeggiata attraverso il tempo. Orta è un prezioso gioiello, un monile che ha avuto bisogno di centinaia di anni per crescere, e che possiede ancora oggi tracce di case medievali, abitazioni cinquecentesche, palazzi barocchi, nonché ville neoclassiche, distribuiti lungo il lago, nascosti tra il verde oppure da buone sentinelle sui due lati della Motta, la salita che porta fino alla Chiesa Parrocchiale. Passata la febbre estiva, partiti i turisti, si ha l’impressione di trovarsi in una remota scenografia, vissuta solo in parte dalla sua gente. O.R.T.A., quattro lettere come etichetta per un mistero insondabile, difende il suo eterno mito con una certa indifferenza da antica nobiltà. Aggrappata alla “penisola”, teneramente vigilata dal Sacro Monte di S. Francesco d’Assisi, attende il turista e gli porge un saluto di pace. Una strada porta il turista verso il centro stesso. Si giunge davanti alla Chiesetta di San Rocco, si gira poi sulla sinistra nella Via Olina, la più importante, nella quale si può ammirare, come un po’ dappertutto, una delle arti maggiori di questo luogo, il lavoro del ferro battuto.
L’artigianato del ferro battuto è stato molto fiorente in Orta, seguendo i canoni dello stile barocco furono realizzati autentici capolavori quali: griglie, cancellate, ringhiere, balconcini, leggeri come ricami e ricchi di un esuberante gusto decorativo. Da notare anche i portali, le modanature degli ingressi, le mensole sulle quali sono appoggiati i balconcini; talvolta il ferro si sposa con la pietra locale, granito e beole, perfetta armonia tra sasso e metallo. Lo sguardo non mancherà di fermarsi su alcune facciate barocche molto eleganti riccamente decorate con stucchi, su logge piccole. Ci lasciamo portare dai nostri passi per la via Olina, stretta tra le sue antiche e nobili dimore, in cui il sole si fa discreto, anche nei giorni estivi più luminosi, e malgrado gli scorci romantici sul lago.
La via si apre poi nella piazza centrale molto pittoresca, la piazza Motta, giustamente chiamata “salotto”. Di forma rettangolare, è chiusa da tre lati da edifici con portici e si apre col quarto sul lago, dove c’è l’imbarcadero per recarsi all’Isola di San Giulio, che ci appare come un miracolo. Allo sbocco della via Olina ci si imbatte nel Palazzo della Comunità della Riviera che si presenta con la sua facciata coperta di stemmi affrescati. Di fronte al palazzetto della Comunità lungo la Via comunemente detta “La Motta” si trovano gli edifici civili più importanti e interessanti di Orta. Sulla sinistra, all’inizio di una viuzza laterale, la Via Bersani ricca di scorci medievali e arcate. Notevole è un edificio medievale con un elemento architettonico recante la data 1306, per molto tempo definito “casa torre”. Da non perdere, inoltre, sulla salita della Motta “La Casa degli Gnomi”, il Palazzo “Penotti”, il “Palazzo Gemelli”, la Chiesa “Santa Maria Assunta”.
Il resto è tutto da…scoprire.

“Orta, acquarello di Dio,

sembra dipinta

sopra un fondale di seta,

col suo Sacro Monte alle spalle,

la sua nobile rambla

fiancheggiata da chiusi palazzi,

la piazza silenziosa

con le facciate compunte

dietro le chiome degli ippocastani,

e davanti l’isola di San Giulio,

simile all’aereo purgatorio dantesco, esitante

fra acqua e cielo”

Piero Chiara

“scrittore del lago”